in data 27/10/2001 è stata rilasciata dal Comune una Concessione Edilizia relativa alla ricostruzione di un fabbricato rurale in area vincolata ai sensi della legge “Galasso” n. 431/85 per effetto della presenza di un corso d’acqua, senza aver preventivamente richiesto la necessaria Autorizzazione Paesaggistica.
E’ possibile procedere alla legittimazione del titolo abilitativo già rilasciato essendo le opere pressochè completate ?

La Concessione Edilizia rilasciata senza la preventiva autorizzazione dell’ente preposto alla tutela del Vincolo Paesaggistico è astrattamente illegittima.
Fino a che tale illegittimità non sia fatta valere, nei modi che si indicheranno, il titolo è però del tutto legittimo, valido ed efficace. Detta illegittimità potrebbe essere fatta valere attraverso l’impugnazione della concessione edilizia da parte di terzi soggetti a ciò legittimati (ad es. i vicini di casa). Tale eventualità non risulta tuttavia più possibile, essendo ampiamente decorsi i termini di decadenza per l’impugnaizone del titolo edilizio (nella specie sono infatti trascorsi quasi 15 anni dall’esecuzione dell’intervento). Altra via ipoteticamente percorribile sarebbe l’annullamento in autotutela da parte della stessa Amministrazione che ha rilasciato il titolo (ex art. 21 nonies l.n. 241/1990). Nella specie, in ragione del lungo tempo trascorso (circa 15 anni), della modestia delle opere (intervento sull’esistente), della natura del vincolo (generico ex art. 142 D.Lgs n. 42/2004), dell’affidamento ingeneratosi sui proprietari, nonchè valutando i contrapposti interessi dei destinatari e dei controinteressati, non sembra sussistere alcun interesse pubblico all’annullamento della concessione, con conseguente venir meno del potere del Comune di agire in questo senso. Ciò in quanto l’autotutela non costituisce potere funzionale al ripristino della legalità violata, bensì valuta altri e diversi presupposti (indicati nell’art. 21-nonies richiamato). L’intervento eseguito è, pertanto, ad oggi, pienamente legittimo.